Il governo fa cassa con il caro benzina: 2,2 miliardi per lo Stato grazie all’esodo estivo
Il prezzo della benzina aumenta e il governo incassa. Già, perché l’impennata dei costi del carburante con l’esodo estivo non impatta solamente sulle tasche degli italiani (in negativo), ma anche – stavolta in positivo – su quelle dello Stato. Che grazie all’esodo estivo può incassare, tra Iva e accise, più di due miliardi di euro.
Le tariffe sono tornate a salire nelle ultime settimane, soprattutto in autostrada, dove è stata superata la soglia dei due euro al litro per la benzina. Si sono addirittura registrati picchi, come nel caso dell’A8 Milano-Varese, con la benzina venduta a 2,7 euro al litro.
Di fronte agli aumenti, che ricordano da vicino quelli del marzo del 2022 (dovuti alla crisi energetica), il governo però non fa nulla. Il taglio delle accise introdotto dal governo Draghi non solo è stato cancellato dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, ma ora non se ne parla neanche più, nonostante gli incrementi dei costi per benzina e diesel. Ma c’è di più, perché in realtà il governo sta incassando grazie al caro benzina. Insomma, il governo fa cassa sui cittadini.
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