Eurovita, perché è giusto salvarla

Si fa sempre più complesso il dossier Eurovita. Tocca allo Stato intervenire e salvarla? Ecco la nostra analisi.

Si fa sempre più complesso il dossier Eurovita. Negli ultimi giorni si è parlato di un piano allo studio dell’Ania (l’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici) per raggiungere una ricapitalizzazione di 400 milioni di euro e ripristinare un corretto livello di Solvency.

Tuttavia, secondo indiscrezioni, questo importo potrebbe non bastare alla causa e il salvataggio della compagnia assicurativa rimane in bilico. Eppure, un eventuale fallimento di Eurovita farebbe rumore, condizionando negativamente la fiducia nel sistema assicurativo. Un rischio che forse non vale la pena di correre, soprattutto pensando a quanti soldi sono stati spesi negli anni passati per i salvataggi delle banche in difficoltà.

I salvataggi bancari degli ultimi anni

Per avere un metro di paragone, basti pensare che gli stanziamenti pubblici complessivi per le banche in crisi, nel solo biennio 2016-2018, si attestano in un range tra i 17,9 e i 24,1 miliardi (stime di Lavoce.info e Osservatorio CPI).

Tra i salvataggi più celebri spicca quello di Monte dei Paschi di Siena, che ha comportato nel 2012 la sottoscrizione da parte del Tesoro di circa €3,9 miliardi di obbligazioni (i


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