Cresce lo scetticismo verso i recenti audit degli exchange
I dubbi sugli audit
Vari exchange hanno recentemente pubblicato documenti sulle proprie riserve, ma la community crypto si è dimostrata scettica. Binance, per esempio, ha rilasciato mercoledì scorso la propria Proof-of-reserve, condotta dalla società di contabilità Mazars, ma in pochi sono rimasti soddisfatti dal livello di trasparenza delle informazioni fornite.
Il rapporto di Mazars, a quanto pare, mostrerebbe solo una parte delle passività di Binance, e sarebbero necessarie ulteriori informazioni per avere un’idea del quadro generale della solvibilità dell’exchange.
Douglas Carmichael, ex revisore capo del Consiglio di sorveglianza contabile delle società pubbliche degli Stati Uniti, in un’intervista al Wall Street Journal, ha addirittura affermato come non si possa immaginare che una documentazione di questo tipo riesca a “rispondere a tutte le domande che un investitore avrebbe nel merito della sufficienza della collateralizzazione”, e che quindi non può essere sufficiente a dimostrare lo stato di salute delle finanze e della liquidità del CEX.
Altri utenti, invece, sono arrivati al punto di suggerire come Binance potrebbe mescolare specifici address, con l’obbiettivo di fuorviare gli osservatori. E il ceo di Kraken,