Il padre di Valeria Fioravanti, morta di meningite dopo diverse diagnosi sbagliate: «Vogliamo la verità»
Troppo tempo perso tra una diagnosi errata e l’altra, fino a quando per Valeria Fioravanti non c’è più stato niente da fare. È il padre Stefano a raccontare, al Corriere, la tragica vicenda che ha portato alla morte – per meningite batterica – la figlia 27enne, che è stata visitata e dimessa da tre diversi ospedali romani.
La famiglia della giovane, che era dipendente di Aeroporti di Roma nel settore della security e mamma della piccola V., una bimba di 16 mesi, vuole arrivare alla giustizia, e ha già presentato una denuncia in questura e incaricato degli avvocati di esaminare la documentazione clinica. La procura di Roma, allora, ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo per colpa medica, al momento contro ignoti, e la Regione Lazio «ha disposto un audit per ricostruire quello che è successo nei diversi ospedali di Roma.
Era il giorno di Natale. «Valeria aveva scoperto di avere un ascesso, una cisti sotto l’ascella destra, forse causata da un pelo. Era al lavoro quando l’hanno portata al pronto soccorso del Campus Bio-Medico», ha spiegato il papà. «Lì le hanno praticato un’incisione e le hanno messo dei punti di sutura. Ma due giorni
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