Cos’è questa storia delle mazzette del Qatar al Parlamento Europeo?
Che lo sport fosse il mezzo sfruttato dal governo del Qatar per ripulire la sua immagine agli occhi del mondo, be’, non era un segreto per nessuno (lo sapevamo da almeno dieci anni, anche se abbiamo optato per un’inutile e ipocrita indignazione last minute).
Da questo punto di vista l’indagine della magistratura belga trapelata nelle ultime ore, secondo cui l’Emirato avrebbe esercitato pressioni sulle istituzioni europee per indurre il personale di Bruxelles a elogiare il suo operato, smorzando le critiche e le denunce delle associazioni dei diritti umani relative allo sfruttamento criminale degli operai durante la realizzazione delle infrastrutture per i Mondiali, non è altro che l’ultima tappa di una storia inquinata e piena di zone d’ombra.
Secondo gli investigatori, «un Paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo». Come? «Versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all’interno del Parlamento europeo», ha spiegato la procura di Bruxelles.
Il Paese in questione, secondo quanto riferito dal quotidiano Le Soir, che ha fatto riferimento
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