Prima della Scala: una serata al femminile per un’opera controversa e meravigliosa
È stata il Boris Godunov di Modest Petrovič Musorgskij l’opera scelta per l’appuntamento teatrale più importante dell’anno, la Prima della Scala. Diretta dal maestro e direttore musicale del teatro milanese Riccardo Chailly, l’opera russa è stata un successo, con tredici minuti di applausi consecutivi dopo la chiusura del sipario. Un trionfo che è servito anche ad azzerare le polemiche per la scelta di un lavoro artistico russo come apertura della stagione scaligera. Scelta già ampiamente rivendicata dal direttore musicale della Scala: «il Boris Godunov è un capolavoro assoluto, da considerare patrimonio dell’umanità. È vero che da nove mesi siamo spettatori di una dolorosa guerra, ma la musica deve godere di libertà assoluta». Sul tema, anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha espresso il suo parere in maniera chiara: «Penso che i compositori russi come Musorgskij o Cajkovskij siano fantastici, così come Tolstoij o Dostoevskij», ha commentato. «Non dovremmo permettere che Putin distrugga questo fantastico Paese».
Il Palco Reale
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