Anarchici, dopo gli attentati ecco le scritte sui muri di Roma. Coppe: attenzione alle buste esplosive
Dopo gli attentati incendiari dei giorni scorsi a Madrid, con lettere esplosive recapitate a sedi istituzionali – come l’ambasciata ucraina nel capoluogo spagnolo – e in Grecia, quest’ultimo contro la prima consigliera d’ambasciata d’Italia ad Atene, Susanna Schlein, sorella della candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein, gli anarchici escono allo scoperto a Roma inaugurando nella Capitale la loro campagna autunnale italiana contro il 41bis, la misura restrittiva irrogata all’anarchico Alfredo Cospito, ristretto in carcere e punto di riferimento della galassia anarchica.
L’occasione è il corteo contro la guerra – circa 6mila i manifestanti – che sfila per le vie di Roma.
Tra gli striscioni al corteo promosso dal sindacalismo di base all’indomani dello sciopero generale e sceso in piazza nella Capitale contro la guerra e il carovita spunta anche uno striscione dedicato all’anarchico Alfredo Cospito al 41bis, quando oramai i manifestanti sono arrivati a piazza San Giovanni dove la manifestazione è previsto che termini
“Fuori Alfredo dal 41bis” recita la scritta a caratteri bianchi su uno striscione nero. E sui muri delle strade dove il corteo è sfilato ecco comparire le scritte.
D’altra parte nella consueta Relazione dei Servizi consegnata al Parlamento nel febbraio di quest’anno gli analisti italiani avevano messo in guardia sull’attivismo anarchico il cui ultimo attentato segnalato dagli 007 era quello incendiario del 14 marzo ai danni del portone d’ingresso dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, rivendicato in forma anonima su un sito anarchico creato ad hoc nella primavera del 2020.
“L’azione intelligence, in stretto raccordo informativo con le Forze di polizia, ha continuato a evidenziare, nello scenario eversivo interno, la particolare pericolosità delle componenti anarco-insurrezionaliste – si avvertiva nel documento consegnato al Parlamento. – Si è, infatti, nuovamente rilevata la propensione di tali realtà a mobilitarsi su un “doppio livello”, che prevede
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