Pd, la “cannonata” di Gori contro Elly Schlein: “Se vincesse potrei lasciare il partito”
“Se vince Schlein potrei lasciare il Pd”: Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, affonda colei che sta per scalare la segreteria del Pd. E questo è un segnale devastante per il partito di Letta che sta vivendo giorni surreali tra liti, psicodrammi, cordate l’un contro l’altro armate. Gori parlando con l’Huffington Post ha bocciato la candidata che solo da pochi giorni ha sciolto la prognosi sulla sua candidatura. “Ma quale eccesso di liberismo – ha sottolineato Gori – serve il mercato ben temperato di Prodi e un nuovo laburismo”. Secondo lui “con Elly vince Renzi perché ci sarebbe la deriva francese” del Pd.
Pd, Giorgio Gori contro Elly Schlein
Il fulmine contro Elly Schlein lanciato da Gori arriva in una giornata complicata (una delle tante) per il Partito di Letta. Che sta perdendo un punto percentuale a settimana secondo tutti i sondaggi, eppur si dilania e si macera. La prima riunione del comitato costituente dem parte con uno scontro. Il punto di attrito è il Manifesto del 2007 del Pd di Walter Veltroni. L’innesco sono una serie di interventi ‘da sinistra’ nella riunione che bollano come ‘neo centrista’ e ‘blairiano’ quel testo “troppo legato ad un tempo in cui globalizzazione e liberalizzazioni erano concetti solo positivi e dominanti”. Si accapigliano , per alcuni quel testo è datato, per altri un caposaldo. Nel frattempo Base riformista perde pezzi. Il deputato Enrico Borghi fa sapere su Fb che se ne va da una delle correnti più in vista del partito. Intanto domanio Bonaccini e il sindaco Nardella faranno una conferenza stampa a Firenze e Paola De Micheli rilancia da molti quotidiani la sua candidatura alla segreteria, lanciando accuse e “mea culpa”.
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Ora la cannonata di
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