Open, Nordio invia gli ispettori a Firenze: accertamenti sui pm che indagano su Renzi
La forma è tutta giuridica, ma la sostanza della vicenda è tutta politica. Tanto che uno dei suoi protagonisti – Matteo Renzi – l’ha definita «una bomba». Deflagrata ieri in pieno Senato con la risposta del ministro Nordio ad un’interrogazione dello stesso Renzi sull’inchiesta Open nella quale l’ex-premier è indagato assieme ad altri per finanziamento illecito e traffico di influenze. A condurre l’indagine è la Procura di Firenze, in particolare il pm Luca Turco, contro il quale Renzi ha ormai un conto aperto. Lo ha prima denunciato a Genova (denuncia archiviata) poi gli ha fatto il contropelo nel libro “Il Mostro“.
Nordio lo ha annunciato al Senato
L’interrogazione a Nordio riguardava invece l’invio al Copasir, che ne aveva fatto richiesta, del contenuto di pc e telefonini di Marco Carrai (anch’egli imputato nell’inchiesta Open). Una richiesta bollata da Renzi come «o eversiva o anarchica». Tanto più, ha eccepito il leader di Italia Viva, che il sequestro del computer e del cellulare di Carrai era stato annullato senza rinvio dalla Corte di Cassazione che aveva anche imposto alla Procura di «restituire il materiale sequestrato senza trattenerne copia». Ma se tanto ci dà tanto, come è stato possibile assecondare la richiesta del Copasir?
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È quel che accerterà l’indagine ispettiva annunciata ieri da Nordio in risposta all’interrogazione. «Gli ulteriori fatti enunciati – ha detto il Guardasigilli – saranno oggetto di immediato e rigoroso – e sottolineo rigoroso – accertamento conoscitivo, attraverso l’Ispettorato Generale. Successivamente – ha aggiunto – questo dicastero procederà ad una approfondita – e sottolineo approfondita – valutazione di tutti gli elementi acquisiti al fine di assumere le necessarie iniziative». Musica per le orecchie di Renzi. Ma la polemica è dietro l’angolo. In difesa dei magistrati di Firenze è
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