Perché punire chi maltratta gli animali significa investire (anche) nella prevenzione della violenza sulle donne
I maltrattamenti su animali domestici vengono utilizzati dagli uomini – più spesso di quanto si pensi – come strumento subdolo di violenza psicologica sulle mogli o compagne. Le sevizie su cani e gatti possono rappresentare l’inizio di una escalation che conduce ad atti brutali sulle persone. Ma di questi due fenomeni, così fortemente connessi fra loro, si parla ancora troppo poco…
Una bella storia
Tv e quotidiani pullulano di notizie relative a femminicidi e violenze in ambito domestico. Si tratta di una vera e propria emergenza in Italia: dall’inizio di quest’anno sono state uccise ben 104 donne, 71 di queste in ambito familiare e affettivo. E ben 42 su 71 hanno trovato la morte per mano del loro compagno o ex. Ma c’è un’altra forma di violenza, che spesso viene ignorata o sottovalutata dalle stesse forze dell’ordine, ma che in realtà è strettamente connessa ai casi di maltrattamenti domestici: la crudeltà nei confronti degli animali.
A primo impatto si potrebbe pensare che si tratti di due fenomeno decisamente distanti. Eppure, non è così. Ad accendere un faro sulla
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