Per le criprovalute la ricreazione è finita. La mossa di Giorgetti e il ruolo della Consob

Alla fine, il governo di Giorgia Meloni una pezza ce l’ha messa, sulle criptovalute. Nella manovra appena licenziata dall’esecutivo e ora all’esame del parlamento, è stata infatti inserita una tassa sulle rendite da criptovalute, oltre che paletti precisi per un mercato che desta da anni molte preoccupazioni tra le banche centrali e che soltanto di […]

Alla fine, il governo di Giorgia Meloni una pezza ce l’ha messa, sulle criptovalute. Nella manovra appena licenziata dall’esecutivo e ora all’esame del parlamento, è stata infatti inserita una tassa sulle rendite da criptovalute, oltre che paletti precisi per un mercato che desta da anni molte preoccupazioni tra le banche centrali e che soltanto di recente ha visto decollare il primo regolamento europeo. Una norma che parla più precisamente di regolarizzazione delle attività, aprendo a una sorta di operazione-emersione.

Per la verità si tratta di un vecchio pallino del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Già da ministro dello Sviluppo economico, il numero due della Lega aveva più volte auspicato una regolamentazione del settore da associare a una tassazione. E ora che la bancarotta da 10 miliardi di dollari della piattaforma di scambi Ftx ha fatto emergere tutta la precarietà di un sistema ad alto rischio per i risparmiatori, è arrivato il momento giusto per fissare dei paletti.

Ora, l’ex Finanziaria targata Meloni prevede un prelievo applicato alle plusvalenze, quindi ai guadagni, derivanti dall’acquisto e la successiva vendita di


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