La Russia si aggrappa ai mercati. Ma potrebbe essere l’ultima volta
Di certo non è un gran momento per l’esercito di Vladimir Putin, indebolito dagli attacchi ucraini, mortificato dalle ritirate come quella di Kherson e infiacchito dalla recente iniezione di oltre 300mila civili mobilitati e arruolati senza adeguati addestramenti. La guerra non è perduta per la Russia, sia chiaro, però la situazione non è delle migliori su questo non ci piove. Una cosa è certa, combattere costa e distruggere un altro Paese anche.
A Mosca servono soldi, perché la sola vendita di petrolio e gas, per giunta a Paesi in via di sganciamento, non basta. E poi ci sono le sanzioni, che picchiano duro e demoliscono l’economia dell’ex Urss, un pezzo alla volta. Mosca è entrata ufficialmente in recessione, come hanno confermato gli ultimi dati diffusi dal servizio statistico della Federazione (Rosstat), che mostrano come il Pil russo sia calato del 4% nel terzo trimestre dopo aver messo a segno una flessione del 4,1% nel periodo compreso tra maggio e luglio.
Insomma, da qualche parte i denari debbono sbucare. Per questo l’intelligence britannica ha appena riferito della più
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