Yungblud non piace a tuo padre (e non gliene frega niente)

Abbiamo incontrato il capo degli strambi per parlare dello spirito rock'n'roll, di come si combattono le «vibe negative», delle band tristi, dello zio Ozzy. «Siamo un movimento generazionale, anche se non avete sentito parlare di noi» The post Yungblud non piace a tuo padre (e non gliene frega niente) first appeared on Rolling Stone Italia.

Yungblud è stato qualche giorno in Italia, ve ne sarete accorti. Non c’è giornalista che non si sia scattato un selfie con lui quando è stato ospite in radio, in televisione (a X Factor), ma pure quando è andato allo stadio. Io l’ho incontrato lì, non perché sia particolarmente interessato al calcio, anzi, ma perché un amico che lavora per l’Inter voleva regalarmi una serata diversa, esotica. La partita è chiaramente una delle meno avvincenti del campionato, forse del secolo, con i neroazzurri che vincono 6 a 1 contro il Bologna. Non ci sarà stata chissà quale azione, ma almeno c’era lui, Yungblud.

Entrambi ospiti dello Sky Box, chi meritatamente e chi appunto imbucato, poco dopo il mio arrivo uno dei suoi discografici mi indica e gli dice che sarò io a intervistarlo qualche giorno dopo. Faccio finta di niente, non voglio rompere le scatole prima di incontrarci ufficialmente. Tempo pochi minuti e arriva lui con un sorrisone: «Hey man, grab a fucking beer!». Seguono due chiacchiere di circostanza, ma siamo subito interrotti da gente che, appunto, vuole farsi un selfie.


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