«Chi gioca ai videogiochi è più intelligente di chi non lo fa». Parla Nolan Bushnell, il papà dell’Atari
In Italia lo conoscono pochi, ma Nolan Bushnell è a suo modo una celebrità: a lui dobbiamo un pezzo del mondo moderno, l’industria dei videogiochi. È il papà dell’Atari che nel ’72 commissionò lo storico Pong. Da allora ha fatto in tempo a cedere la compagnia e a ritornarvi nel 2010. Quando lo incontriamo, se ne sta seduto a un tavolino di Lucca, dove è stato ospite del Comics per celebrare il cinquantesimo anniversario di Atari. A 79 anni, sorseggia un cappuccino come un turista qualsiasi, berretto in testa mentre gioca con lo smartphone a Monument Valley, uno dei puzzle game più amati.
Di certo avrà saputo che un paio di mesi fa dei ricercatori hanno insegnato alle cellule staminali del cervello come si gioca a Pong. «Quando me l’hanno detto sono rimasto davvero colpito. Ma fui altrettanto sorpreso quando il computer [Deep Blue] sconfisse il campione di scacchi Garry Kasparov (era il 1997, ndr.). Viviamo nel futuro. Quel che però mi ha davvero stupito è il fatto che chi gioca ai videogiochi sia più intelligente di chi non lo
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