Francesco Guccini e le ‘Canzoni da intorto’: «Ne conosco anche di fasciste, ma preferisco queste dei perdenti»
«Sono stanco, canterò solo per gli amici». A dieci anni di distanza dal suo addio alla musica, forse, gli amici per i quali ha continuato a cantare sono riusciti a convincerlo a tornare a farlo anche per tutti gli altri. Non ancora dal vivo, quello forse non accadrà più (ma nei prossimi due incontri pubblici in programma a Milano e Roma mai dire mai), eppure oggi siamo qui di nuovo ad ascoltare e a parlare di un nuovo album in studio di Francesco Guccini.
Per raggiungere L’ultima Thule, cioè l’approdo finale – dall’omonimo album del 2012 che avrebbe dovuto chiuderne definitivamente la carriera musicale – probabilmente mancava ancora una tappa. Ma che sia con certezza Canzoni da intorto (BMG), il nuovo disco composto da 11 brani, in uscita il 18 novembre e presentato alla Bocciofila Martesana di Milano, non possiamo dirlo. Perché in fondo il Maestrone, oltre ai compagni di una vita che lo hanno accompagnato in questo ennesimo giro di giostra, può contare su una persona che giornalmente lo aiuta a superare la stanchezza (e la proverbiale pigrizia). È
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