Come diventare ricchi con le criptovalute e poi fallire clamorosamente
«Bitcoin non ha futuro come network di pagamento», dichiarò lo scorso maggio Sam Bankman-Fried, adducendo le vaghe argomentazioni di una persona poco informata sull’argomento: è lento, consuma troppa energia, è destinato a cedere il passo ai network «proof of stake», che non inquinano e sono più efficienti. Allora, Sam Bankman-Fried era ancora CEO di FTX, uno degli exchange di criptovalute più grandi del mondo, fondato in seguito a una grande accumulazione di capitale tramite attività di trading e arbitraggio. L’imprenditore Sam diceva di avere molto a cuore il nostro futuro. Questo ventinovenne «vegano dai capelli arruffati», come lo descrisse una giornalista estasiata in una intervista di CNBC che si trova ancora su YouTube, era determinato fin da piccolo a diventare ricco, ma non per le ragioni che ci si potrebbe aspettare. Sam voleva diventare ricco per altruismo. Il suo intento era tenere per sé l’1 per cento del suo capitale (più di 15 miliardi di dollari) e donare tutto il resto alle cause che riteneva più importanti: il cambiamento climatico, il benessere animale, la gestione delle pandemie (in più di
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