AAA cercasi la Transizione ecologica, che fine farà la questione ambientale con il nuovo Governo?
Benvenuto nuovo Esecutivo, ora nel pieno delle tue proprie funzioni, ma ti domandiamo: che fine farà la transizione ecologica?
Non più “transizione ecologica”, ma “della sicurezza energetica”. Il secondo nome del dicastero dedicato all’Ambiente, ora guidato da Pichetto Fratin, cambia e con esso molto probabilmente anche le intenzioni di chi dirigerà la legislatura appena battezzata.
E allora: che fine farà la transizione ecologica nelle politiche pubbliche? Quale ruolo avranno le vere grandi emergenze del nostro tempo (cambiamento climatico e perdita della biodiversità) nell’indirizzo politico dei prossimi anni?
Al di là dell’ennesimo cambio di denominazione, legato questa volta più alla situazione contingente che a scelte strategiche, si tratta di un passo indietro politico e programmatico visto che il cambio di nome del ministero arrivato con il governo Draghi (e richiesto a gran voce dal mondo scientifico e da quello ambientalista) era finalizzato a facilitare il processo di conversione necessario e urgente delle politiche, del mondo produttivo e dei modelli di consumo rispetto alle sfide che il cambiamento climatico e la crisi di biodiversità pongono al nostro presente, alla nostra sicurezza e alla nostra capacità di creare benessere, dicono dal WWF.
Tra l’altro si tratta di un indirizzo che fu confermato, a fine legislatura, con la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione con l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi
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