
Plastica ovunque, anche dentro di noi: la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025 ci chiede un cambio di rotta
È nei mari, nei ghiacci, nell’aria, negli animali. È dentro di noi. L’inquinamento da plastica è ovunque e si insinua nei luoghi più remoti del Pianeta, dalla Fossa delle Marianne alla cima dell’Everest. E ora anche nel corpo umano, dove sono state rinvenute microplastiche nel fegato, nei polmoni, nei testicoli e persino nel latte materno....
È nei mari, nei ghiacci, nell’aria, negli animali. È dentro di noi. L’inquinamento da plastica è ovunque e si insinua nei luoghi più remoti del Pianeta, dalla Fossa delle Marianne alla cima dell’Everest. E ora anche nel corpo umano, dove sono state rinvenute microplastiche nel fegato, nei polmoni, nei testicoli e persino nel latte materno.
È su questo inquietante scenario che si concentra la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025, celebrata come ogni anno il 5 giugno sotto l’egida dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Il tema dell’edizione di quest’anno — Sconfiggere l’inquinamento da plastica — riflette un’urgenza crescente. Non si tratta più di prevenzione, ma di contenimento e inversione di una tendenza già fuori controllo.
Secondo i dati UNEP, solo nel 2024 sono state prodotte circa 400 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. Di questi, meno del 10% viene realmente riciclato. Il resto finisce incenerito, in discarica o direttamente disperso nell’ambiente. Un flusso costante che aggrava la crisi climatico-ambientale e minaccia la biodiversità.
Un’invasione monouso
A preoccupare maggiormente sono le plastiche monouso, onnipresenti nella quotidianità: bottiglie, sacchetti, imballaggi, contenitori
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