Oltre al vaccino sono importanti le cure domiciliari per sconfiggere questa pandemia

Ci chiediamo c’è la volontà  di sconfiggere questa pandemia? Sì ce lo chiediamo perché è ormai evidente che l’unico interesse dei governanti è inoculare il vaccino.

Ormai è più che evidente che non si prendono in considerazione nessun’altra alternativa vaccini, vaccini e vaccini.

Sarà forse opportuno porci delle domande come ha fatto Monsignore Carlo Maria Viganò

Quanti oggi, in presenza di una presunta pandemia, si chiedono perché i Governi abbiano preventivamente affossato la sanità pubblica, depotenziato i piani pandemici nazionali, vietato le cure efficaci, somministrato terapie dannose se non addirittura mortali e stiano oggi costringendo i cittadini, sotto il ricatto di perpetuare lockdown, coprifuoco e green pass incostituzionali, a sottoporsi a vaccini che non solo non garantiscono alcuna immunità, ma anzi comportano gravi effetti collaterali a breve e a lungo termine, oltre a diffondere ulteriormente forme più resistenti di virus?

Cercare una logica in quello che ci viene detto dai media mainstream, dai governanti, dai virologi e dai cosiddetti “esperti” è praticamente impossibile, ma questa irragionevolezza d’incanto scompare e rientra nella più cinica razionalità se solo ribaltiamo il nostro punto di vista. Dobbiamo cioè rinunciare a pensare che i nostri governanti agiscano per il nostro bene e più in generale che i nostri interlocutori siano onesti, sinceri e animati da buoni principi.

Che qualcosa non funzioni è ormai chiaro, a dimostrarlo sono i tanti medici che operando con scienza e coscienza stanno salvando numerose vite umane, uno di questi è il dottor Francesco Garofoli che passa le domeniche a consigliare persone affette da Covid-19

Altra domenica passata tutta a consigliare terapie a pazienti Covid acuti e che le terapie le eseguivano in maniera sbagliata o non le eseguivano proprio.
Se non si impara a curare a domicilio questa malattia, per evitare danni nell’immediato e nel futuro nonché il pericoloso aggravamento clinico e quindi l’ospedalizzazione, sta storia non finirà più.
I vaccini possono fare la loro parte importante, ma se non si imparano le terapie domiciliari per bloccare le vasculiti trombotiche e le frequenti sovrainfezioni, e quindi permettere all’organismo di star bene e costruire la sua competente immunità al Sars-Cov-2 nelle tre o più settimane di malattia, noi da questa storia non ne usciamo più.
Noi medici e tutta la popolazione Italiana.
Sperare di sconfiggere una pandemia così grave e veloce con i soli pur importanti vaccini, è un errore imperdonabile in questa vicenda.
Le malattie si curano, tempestivamente e bene.
Sono passati 15 mesi, è abbondantemente tempo di darsi da fare.
La prevenzione è importante ma senza terapia tempestiva ed idonea non si va da nessuna parte. In questa malattia ed in tutte le altre.

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Il 6 giugno tutti in piazza Duomo a Milano, per tornare a parlare di Terapia Domiciliare precoce, di rete territoriale assente, del tentativo di condividere con tutti, tramite le istituzioni, cure e approcci che per i medici di questo gruppo sono stati la missione a partire dal marzo dello scorso anno.

Segnatevi la data sul calendario, venite ad ascoltare l’esperienza dei medici, per approfondire e scoprire cosa è stato fatto per curare a domicilio le persone, in scienza e conoscenza.

Se volete conoscere il lavoro del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, scoprire questa straordinaria rete di volontari, potete leggere “La rete del coraggio”, una sorta di diario di bordo scritto dall’avvocato Erich Grimaldi, al fianco di persone che si sono dedicate agli altri fin dalle prime settimane.

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