Una ragazza racconta a Webboh la sua drammatica storia di stupro e alle vittime dice: “Ricordatevi che non è mai colpa vostra”
Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, una ragazza diciassettenne di nome Hamdiya, ci ha contattati per raccontarci la sua tragica storia che riguarda lo stupro che ha subito questa estate, in particolare di come ha vissuto dopo. Abbiamo deciso di darle voce, perché è importante ricordarsi che certi gesti schifosi possono essere subiti da chiunque. In questi casi ci sono poche cose che si possono fare: denunciare, parlarne e solidarizzare. Perché la vittima non si deve mai sentire sbagliata e sola.
Vi riportiamo le sue parole, pur sapendo che sono dei veri e propri pugni allo stomaco, per invitarvi a tenere sempre gli occhi aperti e a non voltarvi dall’altra parte qualora vi accorgeste che c’è qualcosa che non va. Non possiamo rimanere in silenzio! Ricordatevi: insieme siamo più forti.
Questa estate sono stata stuprata. Era un amico di amici, sembrava un ragazzo a modo… mi bacia e mi abbraccia. Mi alza da terra. Mi mette sul divano letto. Succede quello che succede senza il mio consenso… sono scappata da casa sua piangendo. Il
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