Torino, stupro al campus universitario: 17enne senegalese confessa. Le prove lo incastrano
Alla fine ha confessato: il senegalese 17enne accusato dello stupro inferto alla studentessa nel campus universitario di Torino si è arreso alle prove che lo inchiodano. E ha riconosciuto le sue responsabilità. Di più. In base a quanto riferisce il Tgcom 24 sulla vicenda, e alle spiegazioni dell’avvocato Giuseppe Vitello dello Studio Associato Legale Mirate di Asti che difende lo straniero minorenne, insieme al collega Gianluca Bona, «il ragazzo è apparso frastornato. Si è reso comunque conto della gravità della vicenda. Quindi ha ammesso il fatto. Riservandosi una più approfondita descrizione, una volta fatta maggior mente locale dell’accaduto, di quanto avvenuto quella sera».
Torino, stupro al campus universitario: il 17enne senegalese confessa
Una sera drammatica che difficilmente la vittima del giovane riuscirà a dimenticare. L’aggressione, come noto, risale al 30 ottobre scorso. Quando uno sconosciuto che nulla aveva a che vedere con la residenza per studenti “Paolo Borsellino”, gestito dall’Edisu a due passi dal Politecnico, si introduce furtivamente nello stabile. E, dopo aver girovagato a caso tra rampe di scale e corridoi bussando casualmente a varie porte, si ferma al nono piano. E decide di sostare davanti all’uscio della stanza della vittima. Una giovane di 23 anni che, credendo che un compagno o una compagna di studi la stesse cercando, apre la porta e subisce immediatamente l’aggressione.
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Il senegalese sospettato dell’abuso si è arreso alle prove che lo inchiodano
Una violenza incontenibile, un terrore paralizzante, lo choc e la forza della sopraffazione garantiscono la fuga indisturbata dell’aggressore che, compiuto l’abuso, si allontana dalla scena del crimine, facendo perdere le sue tracce. Peccato per lui, però, che il 17enne senegalese che in quegli istanti in cui pensava solo a guadagnare l’uscita e garantirsi salvezza e anonimato, non abbia fatto i
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