
Ti spiego come i capelli tagliati possono diventare una risorsa per depurare le acque della Senna
Chi l’avrebbe mai detto che i capelli tagliati potessero diventare una risorsa per combattere l’inquinamento? In Francia, un’idea tanto semplice quanto efficace sta rivoluzionando il modo in cui si affronta la depurazione delle acque: utilizzare i capelli raccolti nei saloni di parrucchieri per realizzare strumenti assorbenti contro le sostanze inquinanti. Grazie all’associazione Coiffeurs Justes, migliaia...
Chi l’avrebbe mai detto che i capelli tagliati potessero diventare una risorsa per combattere l’inquinamento? In Francia, un’idea tanto semplice quanto efficace sta rivoluzionando il modo in cui si affronta la depurazione delle acque: utilizzare i capelli raccolti nei saloni di parrucchieri per realizzare strumenti assorbenti contro le sostanze inquinanti.
Grazie all’associazione Coiffeurs Justes, migliaia di parrucchieri francesi aderiscono a un progetto di riciclo sostenibile, raccogliendo i capelli tagliati in appositi contenitori. Questi vengono poi inviati alla startup parigina Ecofhair, che li trasforma in veri e propri “insaccati” assorbenti. Si tratta di cilindri ecologici capaci di catturare sostanze nocive come oli e idrocarburi, grazie alla struttura naturale del capello, che agisce come una spugna ecologica.
Un ottimo esempio di economia circolare
Il progetto è già stato sperimentato con successo lungo la Senna, dove la compagnia Vedettes de Paris, attiva nel trasporto fluviale turistico, ha adottato le prime barriere. Posizionati nei pressi dei moli, questi dispositivi sono in grado di assorbire fino a otto volte il loro peso in sostanze inquinanti. Vedettes de Paris non si ferma qui. Se il progetto
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