“Tassa rosa”: dai deodoranti ai rasoi, ti sveliamo le insidie nascoste del marketing che costringono le donne a pagare di più
Le donne sono spesso ignare di comprare prodotti che solo in quanto rosa o destinati al pubblico femminile (anche bambine) costano di più
A volte, solo per il fatto di essere donne, paghiamo di più alcuni prodotti. Un esempio su tutti è quello dei rasoi che, solo perché di colore rosa, hanno un prezzo maggiorato nonostante in alcuni casi siano esattamente uguali a quelli blu “da uomo”.
Ma questo è vero anche per altri prodotti come deodoranti e giocattoli per bambini, spesso disponibili in due versioni: per maschio e per femmina (ancora nel 2022!) che vede quest’ultima svantaggiata e costretta a a pagare di più.
A parlare di questo tema spesso sconosciuto o sottovalutato dai consumatori è la rivista francese 60 Millions de Consommateurs.
Auriane Dumesnil, co-fondatrice dell’associazione Pépite sexiste, che sensibilizza sugli stereotipi diffusi dal marketing in Francia, definisce questo fenomeno “tassa rosa”, perché i prodotti che vengono pensati per le donne sono spesso dipinti di rosa.
Il reparto dei giochi per bambini, lo sappiamo tutti, è ancora il luogo dove gli stereotipi di genere regnano sovrani e come sottolinea Dumesnil:
Le differenze di prezzo possono essere enormi, a volte decine di euro.
Da qui l’importanza di conoscere (per poter contrastare) le insidie del marketing in questo senso.
60 Millions de Consommateurs segnala 4 casi emblematici del mercato francese ma queste pratiche purtroppo sono diffuse un po’ in tutto il mondo (Italia compresa).
I prodotti “rosa” costano di più
Questa è una strategia di marketing che sembra
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