Studio illegale, la band viterbese che fa indie con le trombe: “Raccontiamo amori, sogni e speranze dei 20enni”
Il gruppo composto da sei giovani di Vallerano, Capranica e Fabrica di Roma ha pubblicato il suo nuovo album "Troppo tardi"
Gli amori dei vent’anni, i sogni e le speranze generazionali nel nuovo album della band viterbese Studio illegale. Sono i valleranesi Matteo Piermartini (voce), Andrea Romoli (basso), Daniele Gregori (chitarra) e Niccolò Testa (tromba e tastiere), Giuseppe Maria Ceccarini (batteria) di Capranica e Saverio Beccaccioli (trombone e chitarra) di Fabrica di Roma. Ossia il gruppo conosciuti ai più come “quelli che fanno indie, ma con le trombe”. La band, infatti, ha scelto proprio questa cifra stilistica come marchio della sua produzione musicale.
Troppo tardi, da ieri su tutte le piattaforme digitali, è un album di svolta, quando la band ha dimesso sonorità frenetiche e chitarre graffianti tra ska e reggae-punk per abbracciare un indie pop melodico e coinvolgente. Cantautorato profondo ma con una vibrazione pop che si riflette nei testi, come negli arrangiamenti presenti nelle nove tracce. Un quadro dipinto con l’aiuto del produttore Emiliano Rubbi al Sonus factory, perfezionato con Andrea Leuzzi nello studio della storica band italiana Otto ohm e completato poi con la produzione di Filippo Moreschini.
“Nella nostra visione artistica – raccontano gli Studio illegale – ci sono persone che sono di passaggio, proprio come la luna e il sole nell’arco della giornata. Ci sono amori che se ne vanno per sempre, con cui abbiamo condiviso tutto e che ora sono estranei, ma vicini. L’amore dei
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