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“Storico passo indietro”: ecco il nuovo DDL sul nucleare (14 anni dopo il referendum che disse di no)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge delega per il ritorno del nucleare “sostenibile” in Italia. Il Governo punta a coprire così fino al 22% della produzione elettrica nazionale ma la Coalizione 100% Rinnovabili contesta: “Scelta antistorica e costosa, le rinnovabili sono il futuro”
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Il Governo Meloni scommette sul nucleare “sostenibile” per ridurre la dipendenza energetica estera e favorire la decarbonizzazione dell’Italia. Ma ambientalisti e scienziati avvertono: la vera svolta è nelle rinnovabili. Chi ha ragione?
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato una legge delega che segna un potenziale punto di svolta per il panorama energetico italiano: il ritorno al nucleare, ma “in chiave sostenibile”. La decisione, che mira a disciplinare la produzione di energia attraverso i nuovi moduli SMR (Small Modular Reactors), lo smantellamento delle vecchie centrali, la gestione dei rifiuti e del combustibile esaurito, nonché la ricerca e lo sviluppo sull’energia da fusione, ha riacceso un dibattito che sembrava sopito, contrapponendo sostenitori e oppositori di questa fonte energetica.
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