Stop ICE 2035: il no dell’Italia mette in dubbio il voto del Consiglio
Primo potenziale intoppo all’iter verso lo stop ai motori ICE nel 2035: l’annunciato no dell’Italia all’ordine del giorno della riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti in UE (Coreper), che doveva tenersi oggi 1° marzo, ha indotto la presidenza svedese a rinviare il dibattito e il voto a venerdì prossimo, probabilmente per favorire una ‘pausa di riflessione’. Anche perché nelle ultime ore pure la Germania ha espresso delle riserve sul provvedimento, dettando nuove condizioni. Insomma, quella che sembrava una strada già tracciata è diventata improvvisamente piena di ostacoli.
STOP ICE 2035: IL NO DELL’ITALIA RIMESCOLA LE CARTE
Sul percorso che ha spinto l’Unione Europea a decidere per il bando alla produzione e vendita di auto e furgoni con motori termici al 2035 abbiamo già scritto tutto. La novità delle ultime 24 ore riguarda la posizione contraria del Governo italiano, che tramite il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto ha ufficialmente annunciato il no del nostro Paese alla riunione del Coreper, propedeutica al voto del Consiglio UE del prossimo 7 marzo.
“Pur condividendo gli obiettivi di decarbonizzazione”, ha detto ieri Pichetto, “l’Italia
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