«Sono malato, ho un disturbo»: ma il bancario Vincenzo Coviello spiava anche le carte di credito
Ha prodotto la relazione di uno psicologo per discolparsi nell’audit di Intesa. Ma ha mentito almeno un paio di volte. Le tre banche dati e gli estratti conto. E gli accessi ai dati della madre
Ha detto di soffrire di un disturbo di adattamento misto. E di essere un maniaco del controllo. Per provarlo davanti alla commissione disciplinare di Banca Intesa Vincenzo Coviello ha prodotto la relazione di uno psicologo. Ma il bancario spione che è entrato nei conti di politici, uomini delle istituzioni e vip non ha trattenuto o scaricato dati. E sostiene di aver fatto tutto solo per curiosità. Ma c’è un problema. Nell’audit prima del licenziamento ha sicuramente mentito. Perché ha detto di aver smesso di
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