Rosina: “Perché la demografia rischia di condurre l’Italia in un circolo vizioso”
Il progressivo aumento degli anziani e il calo dei giovani lavoratori in Italia sono sotto gli occhi di tutti. La scorsa settimana l’Istat ha diffuso la sua rilevazione sulla forza lavoro, secondo cui nel decennio 2012-2022, gli occupati, con un’età compresa tra i 15 ed i 34 anni sono calati del 7,6%, mentre sono cresciuti del 68,9% i lavoratori con un’età superiore a 65 anni. Abbiamo intervistato sul tema Alessandro Rosina, professore ordinario di demografia e statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e scrittore. Il suo ultimo libro è “Storia demografia d’Italia. Crescita, crisi e sfide” (con R. Impicciatore, Corocci editore, 2021).
Quanto sta invecchiando la popolazione in Italia?
L’invecchiamento della popolazione è conseguenza dell’aumento della longevità, ma ancor più della riduzione della natalità, che aumenta il peso relativo degli anziani riducendo il numero di giovani (processo di “degiovanimento”).
Quando il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) rimane posizionato attorno a due, la popolazione smette di crescere, o diminuisce lentamente. Nel caso, invece, rimanga persistentemente sotto, le generazioni più giovani diventano via via di
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