Questo disco è stato inciso dai detenuti del carcere più malfamato del Camerun. Ed è una bomba
È il 2018 e Dione Roach, artista italo–australiana, si trova in Camerun per svolgere il primo anno di servizio civile con la ONG nostrana Centro Orientamento Educativo, che opera nel carcere di Douala organizzando corsi e attività formative per i detenuti.
New Bell – questo il nome della struttura – è uno spazio gigantesco ed estremamente sovraffollato: le persone dormono un po’ ovunque e la sicurezza interna è appaltata quasi interamente ad alcuni detenuti arruolati e calati nei panni di secondini. Dobbiamo liberare la mente dalle divisioni rigide e le separazioni severissime che rappresentano i tratti distintivi dei carceri italiani. New Bell è differente: è più simile a una sorta di gigantesco villaggio ordinato da principi un po’ anarchici, quasi di autogestione: un paesino di cemento con tanto di viuzze, mercati, bancarelle e botteghe (tutti praticano qualche mestiere).
Durante un evento, Dione sente rappare alcuni detenuti e rimane impressionata dal loro talento: da lì l’idea di alzare l’asticella e provare produrre la loro musica, magari sistematizzandola in un disco. «Ho pensato che l’esperienza potesse espandersi: il talento non mancava, la musica era
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