Nuove scoperte sull’evoluzione dell’ecolocazione nelle balene e nei delfini
Uno studio rivela nuove informazioni sull’evoluzione dell’ecolocazione nelle balene e nei delfini, basato sull’analisi di fossili di Xenorophidae. Si sono scoperte due specie appartenenti al genere Xenorophus, con caratteristiche simili ai moderni delfini. Questa scoperta evidenzia l’importanza dell’asimmetria nel cranio e delle strutture delle mascelle per la produzione e la percezione dei suoni ad alta frequenza.
Fingiamo che il Xenorophus non stia per mangiare quella tartaruga, è solo molto felice. (Robert Boessenecker)
Un nuovo studio ha fornito nuove informazioni sull’evoluzione dell’ecolocazione nelle balene dentate e nei delfini. I ricercatori hanno analizzato una vasta collezione di fossili di Xenorophidae, una famiglia estinta di animali simili alle balene e ai delfini attuali. Hanno scoperto due specie appartenenti al genere Xenorophus, tra cui una completamente nuova per la scienza. Queste creature vivevano nelle acque dell’America del Nord orientale circa 25-30 milioni di anni fa e avevano caratteristiche simili ai moderni delfini, come la lunghezza di circa 3 metri. Le chiavi per l’evoluzione dell’ecolocazione si trovano nelle somiglianze tra questi antichi odontoceti e i loro parenti moderni, principalmente nelle
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