Neomelodici, parla il sociologo della musica Savonardo: “Cantare il malaffare non significa certo appoggiarlo”
Neomelodici e camorra, uno storico binomio? Dopo l’arresto di Tony Colombo esplode il dibattito a Napoli. C’è chi vede troppo spazio da parte dei media per personaggi come il cantante siciliano trapiantato in città dopo il matrimonio con Tina Rispoli (arrestata anche lei), la vedova del boss Gaetano Marino. Ma secondo il sociologo della musica Lello Savonardo, coordinatore dell’Osservatorio giovanile e del Corso magistrale in Comunicazione dell’Università Federico II, alcuni aspetti vanno chiariti.
Professore, neomelodici & camorra sono uniti da un antico legame, se pensiamo alla sceneggiata e a Mario Merola. Perché?
“Senza dubbio c’è un legame tra musica neomelodica e scena criminale, ma facciamo attenzione a non mischiaree le cose. Dal punto di vista dei contenuti in passato posso ricordare ‘O capoclan che diceva “se non ci pensa Dio ci penso io” oppure “il Latitante”, canzoni che hanno fatto la storia neomelodica richiamando il contesto criminale. È una devianza che si esprime anche attraverso queste canzoni, ma non significa che ci sia una stretta connessione tra chi racconta la delinquenza e i clan”.
Si può paragonare la musica neomelodica ai
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