Navigator, il governo li lascia a casa
Nella sua prima settimana in carica, il neonato governo della presidente Giorgia Meloni ha già tagliato circa mille posti di lavoro, non rinnovando i contratti degli ormai ex navigator, incaricati di assistere i beneficiari del reddito di cittadinanza nella ricerca di un’occupazione o di un’opportunità formativa. La conferma è stata data dal ministero del Lavoro con una nota diffusa il primo novembre, in linea con l’obiettivo del governo di ridurre drasticamente la platea di beneficiari del reddito.
Il piano della destra sul reddito di cittadinanza non è la soluzione che ci serve
Il governo dice di voler puntare sulla formazione e di voler togliere il sussidio a chi lavora, senza però voler affrontare i temi di reinserimento sociale e lavorativo
Contro il reddito di cittadinanza
La destra ha fatto della battaglia contro il reddito di cittadinanza un vessillo della propria campagna elettorale, promettendone la cancellazione e un ritorno a politiche assistenziali più stringenti, sul modello del vecchio reddito di inclusione, dedicato esclusivamente alle persone non in grado di lavorare. Il primo assist per modificare la misura bandiera del Movimento 5 stelle è arrivato grazie alla scadenza dei contratti dei navigator, avvenuta il 31 ottobre 2022.
Cosa pensa dello smart working il nuovo ministro della Pubblica amministrazione
Paolo Zangrillo, fratello di Alberto medico personale di Silvio Berlusconi, è entrato in politica nel 2018. La sua avventura nell’esecutivo Meloni è cominciata con un errore che lo aveva assegnato al ministero dell’Ambiente. Sul lavoro agile si dice più aperto del predecessore Brunetta
Stop ai navigator
Per il governo, infatti, i contratti degli ex navigator “non sono prorogabili” e gli “ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del ministero”. Così recita la nota a firma