Messina Denaro, Bonafede si difende: “L’ho fatto per paura”
Le indagini su chi ha aiutato il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro nella sua latitanza durata 30 anni continuano.
Nel mirino, adesso, Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara che si trova in questo momento in carcere.
Messina Denaro e Bonafede, le dichiarazioni
Bonafede ha dichiarato: “Ho aiutato Matteo Messina Denaro solo per paura“, e su questa paura basa la sua difesa. Gli fanno eco le dichiarazioni della ex moglie, sulla stessa scia: “Mi metto nei suoi panni, come faceva a dire di no a Matteo Messina Denaro? Credo che anch’io avrei fatto così se mi fosse capitato”.
Non basta. Secondo il Tribunale del Riesame l’uomo deve rimanere in carcere. La difesa “per paura” non convince i giudici, che hanno respinto anche la richiesta di una misura cautelare meno restrittiva, deputandolo un caso a rischio di fuga e di manomissione delle prove.
Messina Denaro e Bonafede, i fatti
Le accuse sono pesanti. Bonafede infatti ha prestato il suo nome e la sua identità al boss, facilitando di fatto la sua latitanza.
Il suo aiuto non
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