Mentre l’Italia vieta la carne sintetica, la Catalogna dà il via uno dei più grandi piani di investimento del mondo sulle proteine alternative
Maxi investimento sulle fonti proteiche alternative alla carne in Catalogna, stanziati 7 milioni di euro per la ricerca. Si tratta di una grande svolta nella produzione sostenibile che punta a ridurre nettamente l’impatto ambientale
In Catalogna la cosiddetta “transizione proteica” verso fonti proteiche alternative procede a gonfie vele. Le autorità della comunità autonoma iberica hanno da poco fatto uno degli investimenti più grandi del settore agroalimentare dell’intera Spagna.
7 i milioni di euro stanziati. L’investimento è ad opera del Departamento de Acción Climática, Alimentación y Agenda Rural de la Generalitat de Cataluña e del Instituto de Investigación y Tecnología Agroalimentaria (IRTA).
Sarà il Centre d’Innovació en Proteïna Alternativa (CIPA), polo con diverse sedi nel Paese, a lavorare su componenti differenti da quelli di origine animale che possano essere integrati nell’alimentazione umana fornendo il giusto apporto proteico.
I nuovi possibili ingredienti sono stati presentati dall’IRTA presso la fiera Alimentaria Foodtech, che si è tenuta lo scorso ottobre a Barcellona.
L’obiettivo è portare sul mercato sempre più alternative alla carne che offrano ai consumatori prodotti
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