L’ultimo messaggio di Er Patata al fratello: Martedì è il mio compleanno, mi bastano delle sigarette
Daniele Brunetti, il fratello di Er Patata, fa ascoltare a Pomeriggio Cinque l’ultimo audio ricevuto dal comico prima di morire, in cui per il suo compleanno chiedeva solo un pacchetto di sigarette.
Continuano le indagini attorno alla morte di Roberto Brunetti, meglio conosciuto come Er Patata, trovato senza vita nella sua abitazione di Roma lo scorso 3 giugno. Ospite nello studio di Pomeriggio Cinque, intervistato da Barbara D’Urso, interviene Daniele, il fratello del caratterista, che ha voluto far ascoltare in trasmissione l’ultimo audio inviatogli dal fratello, qualche giorno prima di morire.
Il messaggio di Er Patata pochi giorni prima di morire
Una morte improvvisa, dovuta ad un arresto cardiaco, sottolinea Daniele Brunetti: “Io ho chiesto se avesse fatto uso di cocaina, mi hanno detto di no che è morto nel sonno, non è morto di overdose“, smentendo le prime voci arrivate dopo la notizia del decesso. In attesa del risultato dell’autopsia, di cui non si sa ancora nulla, chiamato da Barbara D’Urso il fratello di Er Patata ha voluto far ascoltare al pubblico l’ultimo messaggio vocale, risalente al 29 maggio, in cui il comico parlando del suo compleanno non chiedeva niente di più che la presenza della sua famiglia e un pensiero in regalo:
Buonasera Daniele sono Roberto, tuo fratello. Martedì è il mio compleanno, facciamo una pizzetta, una pizza, un bicchiere di vino, una coca cola, un’aranciata. Se venite mi fa piacere, glielo dico pure a Ludovico, a Corinne, la famiglia è questa. Se vieni ci fa piacere, va bene? Pure un pacchetto di m***a non è che devi spendere dure-tre piotte per il regalo. Basta pure un pacchetto di sigarette. Ciao bello.
Le cause della morte ribadite da Daniele Brunetti
Daniele gli era stato accanto in diversi momenti della sua vita particolarmente difficili, durante i quali non hai mai negato il suo supporto: “Lui davanti a me manco beveva, perché aveva imbarazzo, poi quando non stava con me non so che faceva perché io comunque ero molto severo con lui”. I due fratelli hanno vissuto a stretto contatto in un periodo piuttosto buio per Er Patata: “Roberto aveva una forte depressione e infatti quando è stato quattro mesi con me i dottori gli avevano dato una terapia e uno stabilizzatore d’umore perché lui alle volte stava molto giù e io lo sostenevo”. Ciò che più sta a cuore alla famiglia è la necessità di non infangare la memoria di Brunetti, di fatti il fratello ha più volte ribadito che i motivi della sua morte non sono legati all’utilizzo di droga:
Io ero lì, ho chiesto al poliziotto quando è andata via la scientifica, la scientifica ha detto è morto per arresto cardiaco. Ho chiesto perché c’era la scientifica e loro mi hanno detto perché avevano trovato dell’hashish, mio fratello più grande ha detto mica si muore con l’hashish e ci hanno detto che è morto di arresto cardiaco, è morto mentre dormiva