Lo sfogo di Alessandro Giuli al ristorante e le dimissioni: «Sul mio cadavere molte impronte digitali»
Il colloquio con un amico: «Non mi dileguerò con le tenebre. E non sono abbastanza moderno da essere omosessuale, dovevo specificarlo?»
In un retroscena sul Corriere della Sera oggi il ministro della Cultura Alessandro Giuli replica alle accuse di Report con nonchalance. Ma c’è qualcosa che non torna. Perché intanto Il Fatto Quotidiano oggi racconta che lo stato d’animo dell’esponente del governo Meloni non è così serafico come lo si dipinge. Giuli è in un ristorante sull’Aurelia Antica con un amico. A cui consegna fin dall’inizio una riflessione piuttosto apocalittica: «Il mio cadavere sarà pieno di impronte digitali. Questo lo si sa». Tanto che l’altro, alla fine del pranzo, lo saluta con una previsione altrettanto apocalittica: «Così frana tutto, cazzo!».
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