
L’IVA al 10% per le ostriche proposta da Lollobrigida è uno schiaffo a chi si batte da anni per detassare gli assorbenti
Francesco Lollobrigida torna con un’altra chicca delle sue: detassare le ostriche. Perché per questi prodotti di lusso per antonomasia subito un sì plateale al 10% mentre per beni come gli assorbenti si è dovuta fare una battaglia che quella di Stalingrado a confronto fu una passeggiata in mezzo a un campo di primule?
Sono “beni di lusso perché costano caro”, dice lo scoppiettante Ministro Lollobrigida. Ma costano caro proprio perché sono beni di lusso, mio caro Lollo. Il suo ragionamento non fa una piega, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ma completiamolo. Da quando in qua l’italiano medio mette nel carrello della spesa quotidiano le ostriche?
Ci sta lo speck e pure il topper alla Bruno Barbieri, ma le ostriche – la prego – proprio no. Dopo la gemma dell’acqua e del vino, arriva quella dei molluschi (Gesù – con la storia dell’acqua, del vino e dei pesci – mi scusi, ma ebbe molto più seguito).
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Insomma, proprio non
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