L’Italia rimanda la “tassa sullo zucchero”. Sollievo da parte dell’industria delle bevande
Niente tassa sullo zucchero nella legge di bilancio. Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di posticipare di 12 mesi la sua entrata in vigore, rimandando anche l’approvazione della tassa sulla plastica. Tirano un sospiro di sollievo le aziende che fanno ampio uso di zuccheri nelle bevande. Vista come un ‘balzello’ ingiusto dalle imprese, l’Organizzazione mondiale della salute la reputa invece uno strumento utile affinché i cittadini adottino stili di vita più equilibrati e sani e le imprese alimentari modifichino le ricette dei loro prodotti. In Europa già dieci Paesi hanno deciso di introdurla.
Chi l’ha già introdotta
Nel nostro Paese l’idea di introdurre la cosiddetta ‘sugar tax’, cioè l’imposta sulle bevande zuccherate, risale al 2019, ma finora la sua applicazione è sempre stata rimandata. Nell’Unione europea i Paesi che hanno deciso di adottarla sono: Belgio, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Lettonia e Portogallo. Nel continente l’hanno approvata anche Principato di Monaco, Norvegia e Regno Unito. Secondo l’Ufficio europeo per la Prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili dell’Oms, la strada da fare è ancora lunga, trattandosi solo del 19% degli
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