La nostra attenzione è scesa ad appena 8 secondi (ma non è solo colpa dei social)

Capita a tutti. Stai leggendo un articolo, ma dopo poche righe la mente vaga altrove. Inizi a pensare a qualcos’altro, prendi in mano il telefono, apri un’altra scheda, e ti ritrovi a scrollare senza accorgertene. Da anni sentiamo dire che la nostra capacità di attenzione si è drasticamente ridotta, e alcuni dati sembrano confermarlo. Microsoft,...

Capita a tutti. Stai leggendo un articolo, ma dopo poche righe la mente vaga altrove. Inizi a pensare a qualcos’altro, prendi in mano il telefono, apri un’altra scheda, e ti ritrovi a scrollare senza accorgertene. Da anni sentiamo dire che la nostra capacità di attenzione si è drasticamente ridotta, e alcuni dati sembrano confermarlo. Microsoft, in uno studio del 2015, ha calcolato che la soglia media di attenzione sia scesa da 12 a 8 secondi, soprattutto nei giovani della Gen Z.

Otto secondi. Un tempo brevissimo. Eppure è la durata che, secondo una recente regola dell’UEFA, dovrebbe bastare a un portiere per liberarsi del pallone. Se supera questo limite, la squadra avversaria ottiene un calcio d’angolo. L’obiettivo della regola è evitare perdite di tempo, ma il fatto curioso è che potrebbe riflettere anche un dato più ampio: otto secondi è forse anche il tempo massimo in cui riusciamo a rimanere attenti quando non succede nulla.

Ma prima di pensare che siamo tutti diventati incapaci di concentrarci, è importante capire come funziona davvero l’attenzione. E soprattutto, sapere che possiamo ancora fare


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