Investire in immobili o in borsa? Cosa dicono i numeri, costi e rendimenti
Mentre una nuova ricerca ha appena ribadito la passione per il mattone da parte dei risparmiatori qui in Italia, è importante evidenziare le differenze di costi e ricavi tra gli investimenti in abitazioni e quelli in strumenti finanziari, per cercare di valutare in modo oggettivo quale è il più conveniente.
Ipotizziamo un investimento di 250.000 euro con un orizzonte temporale lungo 10 anni e vediamo quali sono le differenze tra investire in immobili e in borsa.
Immobili: i costi all’acquisto
I primi costi da mettere in conto sono quelli legati all’acquisto dell’immobile.
Imposte e notaio
L’imposta più onerosa da pagare è quella di registro, che sarà del 2% (5.000 euro) del valore dell’immobile se si tratta di prima casa e del 9% (22.500 euro) in caso di seconda casa. L’acquisto è esente da Iva, ma ci sono altre due tasse da pagare, catastale e ipotecaria, che nel primo caso costeranno 100 euro in totale e nel secondo 400. Un’altra spesa da mettere in conto è poi quella dell’atto notarile per suggellare il trasferimento della proprietà, in generale questo ha un costo di circa 2.000 euro:
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