Il taglio delle pensioni per fare cassa: “Meloni ha scippato agli italiani 40 miliardi”
Un taglio dietro l’altro. Per le pensioni da anni in Italia l’adeguamento all’inflazione, previsto dalla legge, non scatta a pieno. L’ultima dimostrazione è arrivata con la scorsa manovra, quando il governo Meloni ha deciso di tagliare gli aumenti previsti per gli assegni superiori a quattro volte il minimo.
Anche per il 2024 il governo sembra intenzionato a confermare questo taglio e anche per questo motivo la Cida lancia una petizione per difendere il sistema previdenziale. Partendo da un presupposto: “In Italia oggi il 13% dei contribuenti ha un reddito, da lavoro o da pensione, da 35mila euro lordi in su e si fa carico di circa il 60% di tutta l’Irpef. Un peso economico per il ceto medio che si aggrava negli anni”. E che peserebbe di più sui pensionati che si vedono ridurre gli aumenti spettanti.
Pensioni, quanto costa la mancata rivalutazione degli assegni
Secondo i dati della Cida, in un quarto di secolo le pensioni dei dirigenti e di chi ha un assegno superiore a 4 o 5 volte il minimo, hanno subito cinque contributi di solidarietà, 10
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