Il Pil cresce, ma il Dragone rimane al freddo
Le due facce di un’economia. Come a dire, sì, la Cina crescerà anche del 5,2% quest’anno, come racconta il Fondo monetario nel suo ultimo World economic outlook. Su per giù, 0,8 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di Washington dello scorso ottobre. Eppure, alla periferia del Dragone ci sono governi che non hanno nemmeno i soldi per garantire l’accensione dei riscaldamenti (l’inverno cinese è tutt’altro che mite) negli uffici pubblici.
Qualcosa, insomma stride. La verità è che la Cina fa Pil, ma allo stesso tempo il suo debito pubblico continua a sfuggire di mano. Tutto, come ormai noto, è partito dal collasso del mercato immobiliare, il quale ha contagiato le banche e dunque l’economia reale. Lo dimostrano i numeri, messi nero su bianco dalla Cnn. I cui analisti, nel fare due conti, hanno stimato in oltre 123 mila miliardi di yuan (circa 18 mila miliardi di dollari) il debito pubblico della Cina. Il grosso di questa montagna, è allocato proprio presso le amministrazioni delle immense province cinesi.
Le quali, per tentare di tenere sotto controllo il
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