Il lato oscuro della transizione energetica: lavoratori e bambini ridotti a schiavi per produrre pannelli solari e turbine eoliche 

Fortunatamente il settore delle rinnovabili è in espansione in tutto il mondo. Sono sempre di più i Paesi che scelgono di investire in energia pulita per abbattere i costi e dipendere meno dai combustibili fossili (anche se il percorso è ancora lunghissimo in nazioni come l’Italia). Ma c’è un ma. Da dove arrivano i pannelli...

Costretti a turni estenuanti (a volte anche di oltre 12 ore) per estrarre metalli dalle miniere e fabbricare materiali necessari per la produzione di pannelli solari, batterie per auto elettriche e turbine eoliche: sono i nuovi schiavi – molti dei quali minorenni – sfruttati in nome della transizione energetica. No, non è questo il cambiamento green che vogliamo.

Nudi contro il cancro alla pelle

Fortunatamente il settore delle rinnovabili è in espansione in tutto il mondo. Sono sempre di più i Paesi che scelgono di investire in energia pulita per abbattere i costi e dipendere meno dai combustibili fossili (anche se il percorso è ancora lunghissimo in nazioni come l’Italia). Ma c’è un ma. Da dove arrivano i pannelli solari, le turbine eoliche e gli altri dispositivi necessari per la transizione energetica? In diversi casi dietro la loro produzione si nascondo drammatiche storie di sfruttamento.

Ad accendere un faro su questo tema spinoso è un report pubblicato di recentne dal Clean Energy Council, una rete che unisce aziende australiane che operano nel settore delle energie rinnovabili.

L’Australia è


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