I ratti ballano al ritmo di Michael Jackson e Lady Gaga. Lo studio
I ricercatori dell’Università di Tokyo hanno scoperto che la preferenza per certi ritmi, che porta l’uomo a riconoscere un battito, si riscontra anche in altre specie.
Ascolti una canzone per la prima volta. Ti piace. Quasi senza accorgertene, stai annuendo con la testa, forse anche seguendo il ritmo tamburellando con le dita sul tavolo. Anche se non hai mai sentito quegli accordi, puoi “prevederli” quasi senza sforzo. Perché la musica provoca una reazione complessa nel nostro cervello che coinvolge anche il resto del corpo, qualcosa che si pensava fosse un fenomeno esclusivo nell’uomo. Tuttavia, un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Science Advances” rivela che altre specie possono apprezzare la musica nello stesso modo in cui la facciamo noi. O almeno i topi. Mentre gli animali reagiscono anche all’udire il rumore, possono emettere suoni ritmici o essere addestrati a rispondere alla musica, ciò non è lo stesso degli intricati processi neurali e motori che lavorano insieme per permetterci di riconoscere naturalmente il ritmo di una canzone o prevederlo. È una sincronicità. La novità di questo esperimento è che è stato testato
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