Gundam Witch from Mercury, in Corea il sangue censurato come cioccolato: il risultato è esilarante
Mobile Suit Gundam è uno dei franchise più noti del Giappone, mentre in Italia per diversi motivi non ha avuto la medesima fortuna di altri anime mecha come Ufo Robot – Goldrake o Mazinga. La primissima serie animata del 1979 è diventata un cult e ha influenzato moltissime altre opere (Evangelion compreso). Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, e sono decine e decine le serie e i film del brand Gundam.
La serie più recente targata Sunrirse è stata Mobile Suit Gundam: The Witch from Mercury, una ventata di aria fresca nel franchise. Non tanto perché si discosta dall’Universal Century appartenendo a una linea temporale tutta sua. Ma perché Mercury è stata la prima opera in assoluto del brand con una protagonista femminile, anzi due: Suletta Mercury e Miorine Rembran.
Ad ogni modo, i primi 12 episodi dell’anime sono stati accolti in maniera molto positiva dal pubblico, che ha apprezzato la commistione di nuovi temi insieme a vecchi tropi narrativi di Gundam. Come la violenza e la morte. Due elementi che però possono creare qualche grattacapo
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