Giustizia, dopo il bavaglio sulle intercettazioni nel mirino c’è la legge Bonafede
Alla fine hanno dovuto mettere la fiducia, la diciannovesima del 2023. Anche se di fiducia, sul decreto omnibus sulla Giustizia passato ieri alla Camera, ce n’è poca perfino nella maggioranza. Il punto più rilevante del decreto riguarda l’estensione dell’uso delle intercettazioni oltre i reati di mafia: il tema, sollevato da una sentenza della Cassazione del 2022, ha spinto il governo ad allargarne l’uso anche ai reati aggravati dal metodo mafioso.
Il punto più rilevante del decreto giustizia riguarda l’estensione dell’uso delle intercettazioni oltre i reati di mafia
L’opposizione ha alzato la voce sul divieto di trascrizione delle intercettazioni non rilevanti ai fini delle indagini. Il Pd aveva avanzato dubbi sull’incostituzionalità della riforma che metterebbe in discussione il diritto alla difesa. Forza Italia ha ottenuto l’accordo su due emendamenti: uno sulla non trascrizione delle conversazioni irrilevanti e un altro sulla necessità da parte dei pm di motivare in maniera specifica i motivi per i quali si chiede di intercettare un indagato.
Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia, intervenendo nell’Aula di Montecitorio, durante le dichiarazioni di voto di fiducia esulta: “Abbiamo
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