È morto Gianluca Vialli: quell’abbraccio per sempre
Questo è l’articolo che nessuno voleva scrivere perché dire addio a Gianluca Vialli significa salutare una parte delle vita di tanti. Una generazione è cresciuta vedendolo giocare a calcio in una Sampdoria che era un gioiello e un miracolo, squadra capace di vincere a dispetto delle grandi del calcio grazie a lui e a Roberto Mancini. Erano i gemelli del gol. Venivano da due mondi diversi diventarono amici per sempre, dalla Samp di Mantovani a Euro 2020 in un abbraccio che non finisce.
Vialli e ManciniMichael Regan – UEFA
Gianluca Vialli è nato il 9 luglio 1964 a Cremona, il più piccolo di cinque figli di una famiglia dell’alta borghesia. L’azienda del padre costruiva prefabbricati. Abitava con la famiglia in un castello a Grumello Cremonese. Come gran parte della sua generazione ha imparato il calcio con il catechismo all’oratorio. La sua prima squadra è il Pizzighettone e poi la Cremonese dove fa il suo esordio in prima squadra a 16 anni lasciando gli studi. Dopo arriva la Sampdoria: la coppa Italia, la finale di Coppa delle Coppe, persa e quella vinta, nel
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