
Così il Mossad ha fatto esplodere i cercapersone AR924 di Hezbollah: «Anche i cellulari sono a rischio»
I pager Gold Apollo AR924 sabotati in un supply chain attack. I precedenti, gli esperti e i rischi per i telefonini. I sospetti di Hezbollah sugli intermediari egiziani
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È stato Israele a mettere l’esplosivo nei cercapersone venduti a Hezbollah. Dopo le indiscrezioni di Axios arriva la conferma del New York Times. L’esplosivo sarebbe stato posizionato vicino alla batteria dei pager insieme a un interruttore e attivato tramite un sms. Si tratta di un’operazione congiunta del Mossad e dell’esercito. La maggior parte dei dispositivi era del modello AR924. Hezbollah avevano il marchio dell’azienda di Taiwan Gold Apollo. Ma erano stati prodotti in Europa da un licenziatario. Il lotto prevedeva 3 mila apparecchi. I dispositivi erano programmati per emettere un segnale acustico della durata di diversi secondi prima di esplodere. Cade così l’ipotesi dell’hackeraggio dietro le esplosioni. E secondo gli esperti si tratta di una tecnica che si può utilizzare
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