Conservare i pomodori nella cenere: un metodo antichissimo, sostenibile e che funziona!
Come conservavano i pomodori i nostri antenati senza le tecnologie moderne? Nella cenere che assorbe l’umidità in eccesso e impedisce la formazione di muffe
Conservare i pomodori è una pratica che affonda le radici in tempi antichi, quando l’assenza di frigoriferi e metodi di conservazione moderni imponeva l’adozione di tecniche più creative e naturali. Tra questi metodi, uno dei più affascinanti e sostenibili è l’utilizzo della cenere.
Sebbene oggi questo metodo non sia più di uso comune, in passato, soprattutto in agricoltura, si sfruttavano le proprietà naturali della cenere per allungare la durata dei pomodori e di altri ortaggi. Ma per quale motivo? La cenere, che possiede una forte alcalinità, crea un ambiente che ostacola la crescita di batteri e funghi, principali responsabili del deterioramento dei cibi.
Essa, inoltre, assorbe l’umidità in eccesso e impedisce la formazione di muffe, due fattori che possono accelerare il processo di maturazione e decomposizione dei pomodori. La tecnica prevede di adagiare i pomodori in uno strato di cenere asciutta, preferibilmente derivata da legno naturale, in contenitori o vaschette, dove
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