Conosciamo le Solar Mamas, le donne di Zanzibar che portano l’energia solare dove non esisteva
A Zanzibar, l’energia solare diventa il simbolo di un cambiamento profondo e concreto. Donne senza istruzione formale, soprannominate “Solar Mamas”, imparano a installare kit fotovoltaici e a gestire la manutenzione, dando luce alle case di villaggi lontani dalla rete elettrica
In un villaggio circondato da palme e case di fango, all’ombra dei cieli di Zanzibar, una donna china su fili rossi e neri taglia con precisione la guaina di plastica. Si chiama Sharifa, e insieme ad altre tre donne sta installando un impianto solare nella casa di un vicino. Con un misuratore di tensione fra le labbra e un cacciavite in mano, collega cavi e trasforma quell’abitazione in un piccolo presidio di energia pulita e affidabile.
Scene come questa, poco tempo fa, sarebbero state inimmaginabili. Nell’arcipelago al largo della costa della Tanzania, infatti, solo la metà dei quasi due milioni di abitanti ha accesso all’elettricità. I costi di allacciamento, la mancanza di infrastrutture e i livelli di istruzione spesso bassi, soprattutto per le donne, rappresentano ostacoli difficili da superare.
Oggi, però, ci sono le “Solar Mamas”
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